26 giugno 2023 – Domenica 25 giugno è stata una splendida giornata di conoscenza e di condivisione vissuta in amicizia e allegria.
Grande successo alla Festa dei volontari dedicata a tutti coloro che prestano la loro opera alla mensa di solidarietà di Casa Nazareth, il servizio che offre ogni giorno dell’anno sia a pranzo sia a cena un pasto caldo ai senza dimora della città di Como.

 

Un momento dello spettacolo

 

Il lungo applauso per gli attori al termine della rappresentazione

L’incontro, che dalle 16 alle 18.30 ha visto la partecipazione di oltre 120 volontari della Caritas diocesana (impegnati a mezzogiorno), dell’Associazioni Incroci (alla sera) e della Casa Vincenziana (nei giorni festivi), è stato altresì animato dallo spettacolo teatrale dal titolo “Questa non è una panchina”, preparato dal gruppo Teatro Aounithiè e formato da dieci bravissimi attori (“rigorosamente non professionisti”) nell’ambito del progetto ideato e promosso da “Vicini di “Strada”, la rete dei servizi per la grave marginalità della città di Como che hanno a cuore le persone in situazioni di fragilità.

 

Paola della Casa

Paola della Casa, referente della rete “Vicini di Strada”, ha presentato lo spettacolo che rientra nel progetto “S-coinvolgimenti Sociali” fatto anche di laboratori artistici coordinati da diversi servizi cittadini e frequentati soprattutto dai senza dimora. «Con questa rappresentazione – ha detto Paola della Casa – abbiamo voluto raccontare la città di Como vista e vissuta da persone che la frequentano e che sono state accolte. Piccoli incontri che parlano di vita quotidiana e di integrazione».

 

Chiara Rusconi

Ad aprire l’incontro è stata Chiara Rusconi, presidente dell’Associazione Incroci, che ha sottolineato la finalità dell’iniziativa: «La festa è nata dal desiderio di tutti noi di trovarci, di conoscerci e di consolidare le tappe di un cammino quotidiano che nessuno compie da solo. Vi è infatti solidarietà fra coloro che scelgono di “dare una mano”, di prestare ascolto, di offrire tempo e capacità in favore del bene comune. Entra così in circolo qualcosa di vitale che incoraggia a partecipare. Per questo oggi festeggiamo chi non tiene per sé ma dà e allo stesso tempo riceve, sentendosi consapevole dei propri limiti ma anche responsabile della costruzione di un mondo migliore e delle necessità degli altri. Pensando alla vita e al servizio di don Roberto Malgesini per i poveri, ci piace rileggere questa massima già usata in suo ricordo: “Non ci si può aspettare mai gratitudine per ciò che facciamo. La gratificazione più grande è già in quello che abbiamo fatto”. Grazie a tutti per esserci».

 

Padre Francesco Gonella

 

Gabriele Bianchi

Dopo il saluto di Adina Mihali, volontaria di Incroci che assieme alla “collega” Marija Blaskovic è impegnata nel coordinamento del progetto “L’Isola che c’è” che promuove eventi e iniziative della rete comasca dell’economia solidale, è stata la volta di un grazie di cuore pronunciato all’unisono da Gabriele Bianchi, operatore della Caritas diocesana di Como e responsabile della struttura, e da padre Francesco Gonella, animatore della comunità religiosa della Casa della Missione di via Tatti a Como (missionari vincenziani). «Il vostro impegno – ha evidenziato con riconoscenza Bianchi – è fondamentale per far funzionare questo importante servizio della città. Senza di voi la mensa non potrebbe esistere».

 

Massimiliano Cossa

Al termine del pomeriggio, dopo un rinfresco organizzato dagli stessi volontari, anche il saluto di Massimiliano Cossa, direttore della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus, la realtà che gestisce economicamente la struttura di via Don Guanella. «La mensa è stata avviata con un finanziamento importante della Cei che ha stanziato 200 mila euro il primo anno e 100 mila euro il secondo anno (2022) – ha sottolineato Cossa – Nel 2023 non avremo più questi finanziamenti e quindi abbiamo già messo in campo iniziative per sostenere il servizio. Poiché la mensa ha un costo annuo di 240 mila euro, l’obiettivo è di raccogliere entro fine anno – e grazie soprattutto a una campagna raccolta fondi che metteremo in atto in autunno e nel periodo natalizio – 100 mila euro che si sommeranno ai 120 mila euro che Casa Nazareth ottiene grazie al contributo dell’8xmille dato alla Chiesa Cattolica e ai 20 mila euro che l’Associazione Incroci ha ricevuto nei mesi scorsi grazie a un contributo del Comune di Como (attraverso un bando pubblico). È un’impresa impegnativa, ma non impossibile. Del resto sono fiducioso perché da gennaio a oggi abbiamo già raccolto complessivamente 40 mila euro. Occorre ora fare opera di sensibilizzazione e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti».

 

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