11 ottobre 2022 – È presentato ufficialmente oggi – ed è attivo online – il sito Internet di Casa Nazareth www.casa-nazareth.it. Il nuovo strumento comunicativo, realizzato dall’agenzia Visionova di Brescia, vuole essere uno mezzo – agile e costantemente aggiornato – per far conoscere la mensa di solidarietà aperta nella struttura di via Don Luigi Guanella dal mese di gennaio 2021, e per rendere possibile il sostegno economico di questo importante servizio per la città di Como.

«Casa Nazareth – afferma Massimiliano Cossa, direttore della Fondazione Caritas – nasce come progetto condiviso e solo in questa forma può pensare di potersi sostenere. Non mi riferiscono solo ai soggetti che fanno parte del comitato di gestione, ma anche a realtà “esterne” che possono dare un contributo decisivo per garantirne la sostenibilità. Penso, solo per fare un esempio, all’agenzia Visionova che ha messo a disposizione di Casa Nazareth le proprie competenze donando un nuovo sito Internet dedicato e un video promozionale. L’auspicio è che altri possano seguire questo esempio».
Il tema della sostenibilità di una struttura come Casa Nazareth è oggi più che mai centrale: il costo per permetterne il funzionamento (comprendente personale, utenze, cibo) è di circa 200 mila euro all’anno. In questi primi due anni la quota principale dei costi – compresi i lavori di ristrutturazione necessari all’apertura e il rifacimento della cucina – sono stati coperti da un progetto finanziato da Caritas Italiana con fondi provenienti dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica.
«Come era previsto – precisa Cossa – questa progettualità, legata al lancio della mensa, si è conclusa e sta ora a noi garantire la copertura economica del servizio. Per questo chiediamo il sostegno da parte di tutti. Attraverso il nuovo sito Internet ogni persona potrà facilmente donare – nell’apposita sezione dedicata – e dare il proprio aiuto al prosieguo del progetto: per donare un pasto bastano 4 euro!».

Obiettivo della campagna non sarà però soltanto quello di raccogliere fondi, bensì di far conoscere sempre più il servizio alla cittadinanza e favorire il coinvolgimento di nuovi volontari.

«Il servizio a pranzo e a cena a Casa Nazareth è garantito da circa 250 volontari che si alternano organizzati in turni – spiega Chiara Rusconi, presidente dell’associazione Incroci -. Il nostro servizio, oltre a soddisfare un bene primaio, quello del cibo, è concentrato sui nostri ospiti e le necessità. La relazione è la parola chiave intorno alla quale ruota il nostro agire e il nostro mettersi in gioco: perché ogni volontario, oltre al proprio tempo, ha sempre qualcosa da donare e qualcosa da ricevere. Non mi piace dire fare il volontario ma piuttosto essere volontario; essere quindi esprime la nostra parte migliore, mettendo a disposizione le nostre capacità, nell’aprirsi all’altro, nell’accoglienza, nell’ascolto, nel dialogo e nell’incontro».