2 novembre 2022 – L’idea è stata sin dal principio la valorizzazione della diversità in quanto unicità. Con questa bella ispirazione è nata l’opera pittorica a più mani che da sabato 29 ottobre 2022 è visibile su una parete del refettorio della mensa di solidarietà di Casa Nazareth. L’originale lavoro è stato realizzato dagli studenti dei corsi Architettura, Fashion Design e Multimediale del Liceo Artistico G. Terragni del Centro Studi Casnati di Como in collaborazione con l’azienda Seterie Argenti di Tavernerio.
Il progetto
Il percorso è stato intrapreso nell’anno scolastico 2021-2022. Dopo un primo incontro con la direzione, avvenuto nel mese di marzo 2022, sotto la supervisione della titolare di Seterie Argenti, Cristina Viganò, gli studenti hanno progettato e ideato disegni con tecniche pittoriche e grafiche differenti, sia a mano libera sia digitali, con la supervisione della docente Monica Sampietro, all’interno dei laboratori di indirizzo.
Così ha preso forma un grande pannello decorativo tessile, stampato con la moderna tecnica dell’ink jet da Seterie Argenti e montato su telai in legno, formato da moduli intercambiabili e connessi tra loro da alcune parole, esplicitate dai giovani studenti nelle loro relazioni progettuali.
Un vero e proprio racconto visivo, espressamente pensato per la mensa di solidarietà di via Don Luigi Guanella, formato da 13 splendide illustrazioni pittoriche, che trova appunto nelle parole il legame perfetto per esprimere i valori di solidarietà a cui gli studenti dell’istituto Casnati hanno dimostrato di essere molto attenti.
Il capolavoro “svelato”
L’opera è stata “svelata” sabato 29 ottobre alla presenza degli artisti, della docente Monica Sampietro, della titolare delle Seterie Argenti, Cristina Viganò, e dei responsabili degli enti che collaborano alla mensa di solidarietà: Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus, la Casa della Missione di Como (Missionari Vincenziani), la Casa Vincenziana ODV, le Suore Guanelliane Figlie di Santa Maria della Provvidenza e l’Associazione Incroci ODV.
«Casa Nazareth è un luogo aperto della città e rappresenta una novità, perché non nasce da una singola iniziativa, ma dall’azione di diversi enti che si sono messi insieme per far vivere questo importante progetto – ha affermato Massimiliano Cossa, direttore della Fondazione Caritas – È l’unione di pensieri, sentimenti e azioni concrete che anche voi avete colto e ben interpretato a livello artistico. Questa casa anche in futuro vuole essere un luogo caldo, accogliente ma soprattutto aperto, dove ciascuno si possa riconoscere. Anche nel locale accanto è presente un’altra installazione artistica fatta dai nostri ospiti e anch’essa rappresenta la bellezza di questo luogo vivo. Vi ringrazio di cuore per averci aiutato con il vostro prezioso lavoro a portare la bellezza nella quotidianità delle persone che frequentano ogni giorno questo posto, uomini e donne che non sempre vivono una vita facile».
«La bellezza è estremamente importante – ha sottolineato Marco Martinelli dell’Associazione Incroci – ed è significativo che avete utilizzato questo canone estetico come chiave narrativa. Proprio la bellezza è estremamente presente nell’esperienza che tutti noi, operatori e volontari, viviamo ogni giorno qui. Anche l’esperienza di un semplice abbraccio, come voi avete ben raffigurato, è presente nel vivere quotidiano alla mensa di solidarietà. Una vicinanza che nasce dalla semplicità dell’incontro. Questo luogo è sintesi della bellezza di prendersi cura dell’altro, rendendosi disponibili alla relazione e all’incontro».
Cristina Viganò, Monica Sampietro e le studentesse Lisa e Monica hanno espresso all’unisono il loro entusiasmo per il progetto realizzato con i giovani studenti: «L’originalità di questo progetto è stata l’unione di diverse tecniche pittoriche, una diversa dall’altra, ma unite da parole che hanno completato l’opera. Queste parole sono state estrapolate dai testi che racchiudono il pensiero e la sensibilità dei ragazzi coinvolti nel lavoro. Grazie per aver dato a tutti noi la possibilità di lasciare un nostro segno in questo spazio che è ricco di tanta umanità».
I pensieri e le parole che hanno “ispirato” gli studenti-artisti coinvolti nel progetto
ELISA BOLLA – L’importanza di tendere la mano al prossimo è l’idea che ho scelto per la mia rappresentazione. La margherita è un fiore comune che possiamo trovare praticamente ovunque. Rappresenta l’importanza dei piccoli gesti di solidarietà verso il prossimo che tutti noi possiamo fare quotidianamente. Basta poco per fare del bene, dobbiamo solo porgere il nostro piccolo aiuto agli altri ogni volta che possiamo.
MARGHERITA LAVAGNINI – La solidarietà è un atteggiamento naturale e spontaneo, intrinseco nella natura umana. La natura insegna la solidarietà tra individui e ne valorizza l’importanza, ci lega inconsapevolmente allo stesso destino e dobbiamo essere in grado, insieme, di renderlo migliore aiutandoci l’un l’altro ed essendo sempre la parte migliore di se stessi.
ELENA DI PIERRI – Per questo progetto ho scelto di rappresentare delle mani, coloro che si aggrappano alle cose, che possono salvare le persone, che possono comunicare con un solo gesto, le mani che tengono, che accolgono tra loro una casa, il mondo. Mandando il messaggio della benevolenza che la Caritas ha nei confronti di chi ha bisogno a dipendenza di chi sia la persona che chiede aiuto. Perché l’amore è per tutti, è per tutte le etnie.
MONICA BEDUZZI – Caritas è sinonimo di continua accoglienza da giovani fino ai più anziani, non esiste discriminazione non esiste età, ma esiste amore. La mia opera vuole rappresentare quel sentimento di serenità che avvolge le persone che varcano la soglia di questo edificio, una nuvola che non li fa sentire più soli ma parte di una grande comunità, che colora di nuovo i volti spenti da tristezza e infelicità. I colori che ho voluto usare non sono casuali, sono due dei colori primari, questo perché essi sono solo l’inizio di una grande evoluzione che li porterà a rivedere la propria vita con un nuovo sguardo più felice, creare nuove strade e possibilità.
ALICE CALABRESE – Questo lavoro è stato per me un piccolo pezzo di un grande percorso: le farfalle fluttuano tra le mani che cercano di sfiorarsi dolcemente; il disegno raffigura il mio concetto di felicità che ho deciso di condividere con chiunque osserverà e spero apprezzerà questa armonia tra umanità e natura. Le farfalle rappresentano la bellezza che in un battito di ali, quando meno te l’aspetti, arriva in nostro aiuto nei momenti più difficili; esse rendono speciale la felicità rappresentata dal tocco magico. Anche un piccolo tocco può fare la differenza per il prossimo.
ALISEA JAIME – Ispirandomi alla capacità del fiore di Loto di rinascere dal fango ho voluto affermare il messaggio di accoglienza e integrazione che questo posto vuole trasmettere. La fragilità dell’uomo che vive in questo mondo oscuro e incerto trova una luce di speranza in un abbraccio d’amore.
LISA LIN VON ARX – Riflettendo su ciò che è la solidarietà e l’aiuto, andando oltre a ciò che potrebbe essere qualsiasi tipo di supporto pecuniario di tempo oppure l’abbraccio è il gesto più immediato ma anche maggiormente efficace. L’abbraccio smuove emozioni, trasmette forza, consola, unisce le persone. È l’azione che lega umanamente e che lega l’umanità. Ho deciso di rappresentare un abbraccio universale che include ogni tipo di persona, cultura, religione e vita.
GIORGIA COLOMBO – Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, ed è vero. Non sanno mentire, sono il riflesso dei nostri sentimenti più profondi, il mezzo con il quale comunichiamo le sincere emozioni.
SVEVA CERESOLA – È un progetto che nasce dal messaggio di benvenuto, dove nessuno può essere escluso e dove tutti possono essere accolti: mani di persone diverse l’una dall’altra formano la parola “welcome” mostrando che chiunque può essere accolto. Questo lavoro vuole mettere in luce che l’accoglienza è una parte fondamentale per far sì che una persona si possa sentire a suo agio in qualsiasi luogo.
GRETA SORMANI – La maggior parte delle volte si pensa che il vero dono consista nel ricevere qualcosa, ma spesso non ci rendiamo conto che l’autentico piacere sta anche nel donare agli altri. Come disse il filosofo Sant’Agostino: “Con l’amore del prossimo il povero è ricco, senza l’amore del prossimo il ricco è povero”.
ESTEBAN FRIGERIO – L’uomo non deve avere paura di chiedere aiuto nel momento del bisogno.
GENNIFER BULANTI – Se cerchiamo la parola solidarietà in un dizionario, questo è quello che troviamo: la solidarietà è un sentimento di fratellanza, di aiuto materiale e morale tra le persone di un gruppo, di una collettività. Ho voluto rappresentare questo concetto con un cuore rotto che viene riparato da diverse mani, che rappresentano diverse persone. Solidarietà è proprio questo: aiutare la persona in difficoltà a stare bene, a riparare il suo cuore.
MATILDE CORTI – L’abbraccio è una delle dimostrazioni d’affetto piú importanti, simboleggia amore e accoglienza, “è il linguaggio più alto dell’anima e del corpo” diceva Giacomo di Borbone-Busset e la migliore casa in cui abitare, per questo motivo ho deciso di raffigurarlo: affinché le persone che lo guardino ne traggano un senso di calore e protezione, sentendosi invasi dalla dolcezza.
Continua la campagna di sensibilizzazione per sostenere la mensa di solidarietà
Proprio nel mese di ottobre è iniziata la campagna di sensibilizzazione “Dona con 4 euro un pasto caldo” per il sostegno economico della mensa di solidarietà di Casa Nazareth. Una struttura aperta tutti i giorni, che vede impegnati 7 operatori e 250 volontari e che distribuisce in media oltre 150 pasti al giorno a pranzo e a cena.
Ricordiamo che è possibile sostenere la mensa ONLINE oppure attraverso una donazione libera sul Conto corrente bancario intestato a Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio ONLUS
IBAN: IT65U0623010920000047613391
BIC-SWIFT CRPPIT2P321
Banca: Crédit Agricole
Causale: Mensa di solidarietà di Casa Nazareth