Da domenica 9 maggio è entrata ufficialmente in funzione la nuova cucina della mensa per persone in difficoltà di Casa Nazareth in via Don Guanella 12 a Como. Un traguardo importante per la struttura – affidata dalla Diocesi di Como alla Caritas diocesana (e al suo braccio operativo, la Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio ONLUS) – che segna la conclusione di una fase di lavori di ristrutturazione iniziati il 22 febbraio e conclusi alla fine di aprile. Sono stati realizzati un nuovo ingresso, nuovi servizi igienici per il personale e per gli utenti, sono state potenziate le apparecchiature della cucina che ora è in grado di fornire oltre 300 pasti al giorno (pranzo e cena).
«Quello raggiunto è un traguardo importante che mette a disposizione della città e delle realtà del territorio già impegnate nella gestione delle mense di solidarietà una struttura grande e funzionale. L’obiettivo è ora quello di continuare a lavorare insieme attorno a Casa Nazareth non nell’ottica delle fusione tra realtà diverse, ma di una bella e positiva collaborazione», spiega Massimiliano Cossa, direttore della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus.
Fin da subito la mensa si è resa operativa: i volontari Caritas si occupano dei pranzi, i volontari dell’Associazione Incroci della cena e i volontari della Casa Vincenziana nonché della Casa Missione coprono il servizio diurno della domenica e delle festività.
La mensa guanelliana di via Tommaso Grossi e la mensa di via Lambertenghi, chiuse dall’inizio della pandemia, si sono accorpate per operare insieme nella nuova struttura.
Un traguardo importante per la mensa – affidata dalla Diocesi di Como alla Caritas diocesana e al suo braccio operativo, la Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus – che segna la conclusione definitiva dei lavori.
Sono stati realizzati un nuovo ingresso, nuovi servizi igienici per il personale e per gli utenti e sono state potenziate le apparecchiature della cucina che ora sarà in grado di fornire oltre 300 pasti al giorno, tra pranzo e cena.
Il costo complessivo dell’intervento, che si aggira attorno ai 100 mila euro, è stato coperto in parte dal contributo di Caritas italiana (62 mila euro) e da fondi della Caritas diocesana di Como.
Resterà, invece, attiva in città la mensa della Casa Vincenziana di via P. Tatti, che opera con la supervisione delle Figlie della Carità, che negli ultimi mesi ha preparato e distribuito i sacchetti del pranzo prima in via Sirtori e ora a Casa Nazareth. La mensa offre il suo servizio verso diverse forme di povertà, gli anziani e le famiglie per citarne alcune. I posti a sedere sono 40* su due turni.
Attualmente, dato il perdurare dell’emergenza pandemica, i pasti vengono ancora consegnati nei sacchetti da asporto. È stata però predisposta un’area nel cortile di Casa Nazareth con dei tavoli per permettere la consumazione del cibo. Un luogo che, insieme al giardino, è molto gradito dagli ospiti e che diventa, a margine dei pasti, spazio di dialogo e relazioni.
«Questa casa l’ha voluta la provvidenza e quello che Dio vuole, realizza», è il commento del vescovo Oscar Cantoni in visita alla struttura nei giorni scorsi insieme al vescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo. «Questa casa – ha proseguito mons. Cantoni – mi sembra la più adatta per l’accoglienza in modo che i nostri fratelli si sentano accolti, amati, sostenuti e noi diventiamo loro amici. Perché non siano delle persone che soccorrono dall’alto in basso, ma persone che alla pari camminano insieme, si sostengono nel cammino della vita. Casa Nazareth potrà così essere un punto di riferimento per imparare ad amare la vita di tutti i giorni accogliendo tutte le persone come nostri fratelli e sorelle».
La riorganizzazione del servizio
Dal 9 maggio a Como, presso Casa Nazareth, avviene la distribuzione dei pasti e delle cene, cucinati in loco. Il servizio pranzo è attivo tutti i giorni dalle 11.15 alle 12.30, mentre il servizio cena dalle 18.30 alle 19.30. I posti a sedere disponibili sono 80* e la capacità è di oltre 300 pasti al giorno.
Per accedere al servizio è necessario rivolgersi al servizio Porta Aperta che rilascerà un tesserino.
La gestione è affidata alla Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus, che copre i costi del personale assunto (tre cuoche, un coordinatore, un addetto all’approvvigionamento e un addetto alla sicurezza). A questi si aggiungono oltre cento volontari che appartengono a realtà diverse: rete Caritas, Associazione Incroci e Casa Missione dei Padri Vincenziani.
*Il dato è calcolato senza tenere conto del distanziamento previsto dalle normative anti-Covid.